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Goodwood Revival, tempo da lupi ma grande show

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Il maltempo non ha tuttavia scoraggiato i tantissimi visitatori a vestirsi in total look d’ispirazione Fifties: il Revival è molto sentito dai britannici anche come una sorta di euforica incursione nel loro passato e all’appuntamento non mancano appassionati di moda vintage. Si è svolta poi una celebrazione della storia dell’aviazione nazionale con esposizioni e show di aerei. Dopotutto, solo nei dintorni della tenuta di Lord March – che ha perso il padre, decimo duca di Richmond, una settimana prima del Revival -, esistevano durante la seconda Guerra mondiale cinque basi della Royal Air Force.

Due i principali tributi all’automobile e alle competizioni motoristiche fra una corsa e l’altra: alla Fiat 500 per i suoi sessant’anni e alla leggendaria squadra scozzese Ecurie Ecosse. Al vittorioso team fondato da David Murray nel 1951 sono state dedicate sfilate su uno sfondo musicale delle highlands, a base di cornamuse, con tanto di banda musicale in kilt. Oltre alle auto – come le Jaguar D Types “Long-Nose”, diverse Cooper-Climax T57 Monaco, una Tojeiro Buick GT del 1962 e molte altre – in pista è entrato il celebre transporter TS3 del 1961, amato in Gran Bretagna anche in versione modellino da una generazione di ragazzini di allora.

Alle piccole del Lingotto è andato invece l’onore di aprire questa diciannovesima edizione dell’evento con due vivacissimi giri di pista in puro italian style (alle 9 di venerdì, riproposti sabato e domenica). Parcheggiati poi in una grande scenografia che ricreava un’atmosfera romantica e retrò all’italiana, i “Cinquini” sono stati protagonisti per tutto il Revival.

Fra i trofei che hanno regalato i momenti più spettacolari, il Kinrara Trophy, con Ferrari e Jaguar dal 1960 al 1963, e poi il St. Mary’s Trophy e il Goodwood Trophy, vinto sabato dall’americano Michael Gans su ERA B-Type R1B del 1935. Mentre a due passi dal famosissimo circuito, nella struttura allestita per Bonhams, la Ford Galaxie 500 del 1963 di “Gentleman Jack” Sears, il leader della scuderia Willment scomparso nel 2016, è stata battuta poche ore prima alla stratosferica cifra di 471.900 sterline (circa 518.530 euro). Una vendita che ha raddoppiato ampiamente le previsioni, all’interno di un ragguardevole totale d’asta di 10.731.518 sterline (circa 11.787.583 euro).

Laura Ferriccioli


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