L’idea viene dalla Francia, ma la realizzazione è italiana. Lo spirito è quello originale, i contenuti tecnici ed estetici sono stati attualizzati e scagli la prima pietra chi non vorrebbe vedere la 928 nei listini Porsche del terzo millennio.
Questa evoluzione della Porsche 928 è stata tra le più gradite sorprese automobilistiche della Design Week di Milano. È l’opera prima del trentottenne francese Thierry Nardone, appassionato di auto in genere e di Porsche in particolare, che è partito da un esemplare di GTS e l’ha sottoposto a una cura modernizzante che ha coinvolto tutta la vettura: esterni, interni e meccanica. All’operazione hanno contribuito anche due nomi italiani: l’azienda di design BorromeodeSilva, già nota agli appassionati di restomod per la definizione della Delta Futurista di Automobili Amos, e la Podium Advanced Technologies, specializzata in progettazione e integrazione di sistemi automatici di meccanica ed elettronica.La 928, sebbene abbia avuto una carriera commerciale longeva come poche altre auto nella storia (1978-1995), non può essere considerata tra le Porsche più fortunate: nelle intenzioni dell’azienda avrebbe dovuto sostituire la 911 ma le cose sono andate diversamente, perché è stato poco capita dagli appassionati del marchio, nonostante fosse una vettura formidabile sotto molti aspetti, ed è andata in pensione dopo soli 60 mila esemplari prodotti o poco più. Da qualche tempo a questa parte, però, è stata rivalutata dai collezioni. Le sue quotazioni sono in crescita e l’operazione di Thierry Nardone la mette sotto una luce diversa e interessante, perché attualizza tutte le ottime caratteristiche intrinseche del prodotto, senza stravolgerne lo spirito né l’immagine. Insomma: un’operazione che ben va al di là di un restauro, ma è stata condotta all’insegna del buon gusto e della misura.
La carrozzeria è realizzata per gran parte con materiali compositi, ma il design è solo affinato rispetto all’originale. I parafanghi sono più in rilievo per ospitare le ruote di dimensioni maggiorate (i cerchi hanno mantengono il design originale ma crescono da 16 a 18”pollici); restano anche i famosi e discussi proiettori “frogeye” a scomparsa, ma diventano a Led e hanno un cinematismo di apertura dal design hi-tech, mentre la fanaleria posteriore è costituita adesso da un’unica fascia luminosa, secondo le tendenze stilistiche attuali della Porsche.
L’interno è ridisegnato. La strumentazione, minimalista nello stile e nelle dimensioni, è mista analogico/digitale, al posto della radio dell’epoca c’è un sistema Porsche Classic Management System con Apple CarPlay e l’impianto sfrutta diffusori super premium della Waterfall Audio. I rivestimenti sono interamente in pelle Foglizzo e Alcantara. Ma ancora più interessanti sono le modifiche meccaniche. Per lo meno quelle promesse, dal momento che l’esemplare esposto a Milano non è definitivo né completo.
Il V8 di 5,4 litri della GTS, il più potente della gamma, erogava 350 CV, che sono stai portati a 400 con l’aggiornamento della parte elettronica. Ma la base di partenza della trasformazione può essere qualsiasi versione della 928. La scatola del cambio manuale “transaxle” è quella originale ma trasformata per passare da 5 a 6 rapporti, e integra un differenziale a slittamento limitato. Si aggiungono l'impianto frenante maggiorato e il servosterzo elettrico adattivo. L'assetto, visibilmente ribassato, è stato modificato grazie anche all’adozione di sospensioni adattive e le sospensioni sono aggiornate con nuovi bracci e portamozzi.
La produzione della 928 Nardone, in serie limitatissima, dovrebbe iniziare nel 2024. Tutto dipende dall’interesse che riscuoterà tra i potenziali acquirenti e pare che ci siano già alcune prenotazioni.
Testo di Saverio Villa