Ad Auto e Moto d’Epoca 2019 la Pagani celebra l’importante compleanno della Zonda, la prima hypercar del marchio, nata dopo una progettazione scrupolosa (durata anni) e presentata vent'anni fa a Ginevra
Esattamente vent’anni, nel 1999, in occasione del Salone di Ginevra, faceva il suo debutto in società la Zonda C12, capostipite stradale delle hypercar della Pagani, a cui noi di Ruoteclassiche abbiamo dedicato un servizio completo sul numero di ottobre. Una vettura particolarmente futuristica e rivoluzionaria sotto tutti i punti di vista, con il suo parabrezza curvo e profondo e l’abitacolo rivolto in avanti come quello di un caccia bombardiere. Nata per regalare forti emozioni, fin dal primo sguardo. Nel giro di poco tempo, dal debutto, riuscirà a diventare uno dei modelli (esclusivi) più desiderati di sempre, oltre a collezionare, in tutte le sue versioni, innumerevoli premi e record di velocità. E non poteva essere altrimenti, visto che la sua progettazione è il frutto di uno studio minuzioso, di ogni singolo particolare, durato molti anni.Una storia di successo. La cella dell’abitacolo, per esempio, era già oggetto di tredici brevetti al momento della presentazione e l’utilizzo di materiali compositi con processi così innovativi ha fatto di Zonda una delle auto più sicure al mondo. Ulteriore elemento caratteristico è il suo “cuore”, un vigoroso V12 realizzato dalla Mercedes-Benz. Un rapporto, quello con la casa tedesca, che ha portato nel corso di questi vent’anni anni ad una fornitura ufficiale di propulsori V12, progettati e costruiti appositamente per la Pagani. Più di tutto la Zonda racconta la storia fra un giovane appassionato di auto e Juan Manuel Fangio, leggendario campione del mondo di Formula Uno, amico e garante del sogno di Horacio. Se volete approfondire lo speciale legame di queste due grandi personalità, potete trovare un servizio dedicato sul primo numero del nostro nuovo Magazine, Autoitaliana.